A cinque anni dal primo corridoio umanitario

Drawing by Francesco Piobbichi, staff, Mediterranean Hope programme, Federation of Protestant Churches in Italy (FCEI)

Roma (NEV), 1° marzo 2021 – Il 29 febbraio di cinque anni fa, nel 2016, arrivavano all’aeroporto di Fiumicino 24 famiglie siriane, grazie al progetto dei corridoi umanitari promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), con la Tavola valdese e la Comunità di S.Egidio, in accordo con i Ministeri degli Esteri e dell’Interno, e grazie al contributo dell’Otto per mille dell’Unione delle chiese valdesi e metodiste. Da quel giorno grazie ai corridoi umanitari sono arrivate dal Libano, in sicurezza e legalità, con le loro valige, in Italia, duemila persone, per lo più di origine siriana.
Proviamo allora a raccontare questa esperienza attraverso le voci di due beneficiari del progetto, Fadi e Suleiman, con Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI e Federica Brizi, responsabile dell’accoglienza della FCEI.

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