Una famiglia siriana arriva in Italia con il primo volo umanitario

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Nicole Winfield, Fadi Tawil e Maria Grazia Murru – Associated Press

Una bambina siriana di 7 anni, affetta da una rara forma di cancro dell’occhio, è arrivata in Italia giovedì. È la prima di circa 1000 rifugiati che saranno portati in questo paese per motivi umanitari grazie a un progetto pilota volto a dissuadere le persone dall’intraprendere i pericolosissimi attraversamenti del mare.

La piccola Falak al Hourani, i suoi genitori e il fratello Hussein di 6 anni sono atterrati con un volo di linea all’aeroporto Leonardo Da Vinci di Roma grazie al progetto di “corridoi umanitari” lanciato dalla Comunità cattolica di Sant’Egidio di Roma e la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia.

I due enti hanno fatto pressione sul governo italiano affinché concedesse 1000 visti per motivi umanitari per rifugiati particolarmente vulnerabili che attualmente vivono in campi in Libano, Marocco ed Etiopia. Hanno fornito l’importo stimato di 1,3 milioni di euro per produrre i visti, nonché per trasportarli e alloggiarli in Italia mentre le loro richieste di asilo saranno esaminate.

La famiglia Al Hourani è fuggita da Homs, in Siria, quasi tre anni fa e si è stabilita a Tripoli, nel nord del Libano. Falak è affetta da retinoblastoma, un tumore raro che colpisce la retina e le è già stato asportato un occhio presso l’ospedale americano di Beirut. Adesso ha bisogno di iniziare la chemioterapia, hanno dichiarato i rappresentanti della Comunità di Sant’Egidio.

Mentre il piccolo Hussein si nascondeva dietro il suo orsacchiotto, Falak era tranquilla e sorrideva mentre sua madre, Jasmine, provava a pronunciare le poche parole in italiano che aveva imparato, contando fino a quattro e cantando una canzone. La famiglia ha fatto richiesta di asilo non appena è atterrata.

La vigilia della partenza, la madre ha affermato di essere grata per l’opportunità offerta alla figlia di ricevere le cure mediche necessarie.
“Il gonfiore potrebbe colpire anche l’altro occhio e, se ciò accadesse, sarebbe necessario asportarlo”, ha dichiarato all’Associated Press mentre si trovava nell’abitazione temporanea a Tripoli. “Qui non esiste alcuna cura per le vene degli occhi”.

Falak sarà curata presso l’ospedale Bambino Gesu di Roma di proprietà della Città del Vaticano.
“Sono veramente molto contenta di poter andare in Italia” ha detto la madre. “Li ringrazio molto per l’aiuto che ci stanno offrendo e spero che continueranno a curarla anche in Italia”.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha accolto con favore l’iniziativa ecumenica di trasporto aereo, uno dei molti tipi di sponsorizzazioni private che stanno permettendo a rifugiati particolarmente vulnerabili o bisognosi di salvarsi e di iniziare una nuova vita in paesi terzi. Le Nazioni Unite richiedono da molto tempo, agli stati europei in particolare, di facilitare i canali di immigrazione legali per scoraggiare gli aspiranti rifugiati ad affidarsi ai trafficanti per raggiungere l’Europa.

Gli organizzatori del progetto di corridoi umanitari affermano che, finora, sono 84 i candidati da far uscire dal Libano per via aerea. I rappresentanti degli enti hanno dichiarato che gli organizzatori dell’iniziativa sono cristiani, mentre i candidati al trasferimento sono sia cristiani sia musulmani.
Il mese scorso, il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha dichiarato all’AP che spera che l’iniziativa si diffonda non solo in Italia, bensì anche nel resto d’Europa. Ha sottolineato che molti dei rifugiati di oggi potrebbero rientrare nella categoria dei “vulnerabili” per cui si possono sfruttare i visti per motivi umanitari.

Una volta giunti in Italia, ai rifugiati saranno offerti una sistemazione abitativa, cure mediche, nonché servizi educativi e professionali.

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