Soli siamo gocce, insieme siamo mare

di Ivana Abrignani, operatrice presso l’Osservatorio delle migrazioni a Lampedusa

Roma (NEV), 10 maggio 2017 – La rubrica “Lo sguardo dalle frontiere” è a cura degli operatori e delle operatrici di Mediterranean Hope (MH), il progetto sulle migrazioni della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Questa settimana “lo sguardo” proviene dall’Osservatorio di Lampedusa.

Il Forum Lampedusa Solidale (FLS) è un insieme formato da tante realtà, nato nel 2015 dall’incontro di associazioni, movimenti ecclesiali, organizzazioni di volontariato, parrocchiani, donne e uomini della società civile disposti a impegnarsi nella realizzazione di un modello alternativo di accoglienza e solidarietà, riappropriandosi fin da subito dei luoghi fisici e sociali dell’accoglienza. La comunità lampedusana ha avuto modo così di riflettere su se stessa e su quali valori costruire il proprio futuro.

L’accoglienza qui viene intesa non solo come luogo di incontro con l’altro ma anche come spazio comune in cui maturare una crescita collettiva, riproponendo al centro della discussione i diritti, troppo spesso reinterpretati come privilegi solo di alcuni. L’attività svolta dal Forum non si limita, infatti, alla mera distribuzione di beni ai migranti che sull’isola approdano, ma punta a mettere in rete le idee e le competenze in grado di dare risposte concrete alle necessità della comunità locale e delle persone che di qui transitano soltanto.

Ci si confronta, attraverso riunioni settimanali, su quello che avviene nell’isola e fuori da essa, sul ruolo di quella parte di società civile che è presente e attiva nei luoghi e negli spazi che altrimenti rimarrebbero vuoti da ogni aiuto umanitario e silenti nonostante le disperate richieste di soccorso, dal sud al nord del mondo. La storia passata e presente in quest’isola insegna a contare i morti, a conoscere i vivi e a pretendere il rispetto per entrambi. Dal cuore del Mediterraneo si vuole pertanto testimoniare l’adesione totale ai valori più alti dell’umanità e il sostegno a quanti, con fatica, in prima persona si battono per la loro affermazione.

Abbiamo provato così ad allungare lo sguardo davanti a noi, oltre l’orizzonte del mare, e ci siamo guardati indietro fino alle montagne, la decisione unanime è stata quella di sostenere attraverso una piccola donazione chi oggi rappresenta l’unico riferimento e l’unica speranza di vita per migliaia di persone. Attraverso l’iniziativa della cena solidale, che si terrà il 14 maggio alle 19.30 in piazza Brignone, si vuole lanciare dal basso un chiaro segnale di solidarietà a quanti operano nei salvataggi in mare e nelle zone colpite dal sisma nel centro Italia, restituendo contemporaneamente alla popolazione uno spazio di socialità e ritrovo attraverso il cibo, la musica e la convivialità. I fondi ricavati dall’evento saranno destinati a chi fa dell’Italia un paese migliore, a quella parte d’Italia che troppe volte ignoriamo sui media, quella che presta assistenza in occasione di catastrofi naturali, che salva le vite umane nel Mediterraneo, quella che di fronte a “processi”, ancora definiti “ emergenziali”, si rimbocca le maniche e costruisce pratiche di solidarietà diretta.

La cena solidale è sostenuta da tutte le organizzazioni, associazioni e singoli cittadini, che vivono sull’isola o semplicemente che qui transitano. L’adesione totale della comunità lampedusana all’iniziativa dimostra la fondamentale importanza di istituire buone pratiche dal basso e di creare una rete di compartecipazione diretta, questa la mission del Forum Lampedusa Solidale.

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MH
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