“L’abisso” di Davide Enia: come raccontare il presente nel momento della crisi

Roma (NEV), 9 ottobre 2019 – Davide Enia intreccia storie personali a storie collettive, la memoria di uno zio malato di cancro con le vicende di chi vive a Lampedusa e ha dovuto imparare a convivere con gli sbarchi, con il dramma delle persone migranti morte in mare. Lo ha fatto mettendo in scena per la prima volta a Lampedusa il suo testo “L’abisso”, uno spettacolo tratto da Appunti per un naufragio (Sellerio editore), con musiche composte ed eseguite da Giulio Barocchieri, al santuario della Madonna di Porto Salvo, la sera del 4 ottobre scorso, nell’ambito della campagna “La giusta rotta”, promossa da Mediterranean Hope con Sea Watch e Open Arms.

“Il primo che mi ha parlato della campagna “La giusta rotta” – spiega l’attore – è stato Alberto Mallardo, operatore di Mediterranean Hope sull’isola, che ho conosciuto al molo Favaloro nel 2014. Ho pensato che fosse importante mettere in scena il mio spettacolo come forma di restituzione all’isola e nell’isola di tutto quello che si  è accumulato in questi anni, dando per scontato una comunanza di intenti, all’orizzonte”.

La scelta di Lampedusa, quindi, ha un suo peso specifico: “Nominare Lampedusa qui ha un peso e un significato diversi. E’ impossibile lavorare sull’immaginario: i luoghi ce li hai davanti.  C’è questo profondo addentrarmi dentro l’esperienza, in ogni replica, per cui il luogo intorno quasi scompare. C’è una sola eccezione a tutto questo ed è proprio Lampedusa”.

Che cos’è l’abisso, dunque? “L’abisso parla dell’incontro con l’altro, oltre che della necessità di fronteggiare il vuoto. Parte dalla necessità di nominare ciò che ci ferisce e ci fa male. Parla di quanto bisogno ci sia dell’ascolto di se stessi e degli altri, soprattutto quando si vive un trauma”. Ogni replica per l’attore e drammaturgo è “una immersione dentro quel dolore, mi rimetto nelle condizioni di chi sto nominando, nomino l’esperienza che ho vissuto nella carne. Rivivo in particolare la malattia di mio zio Beppe, il mio personale naufragio. E spero di sopravvivere a ogni replica”.

75 minuti, densissimi, nei quali Davide Enia affronta insieme agli spettatori l’elaborazione di un lutto, collettivo ed individuale. Prima della messa in scena lampedusana, alla quale hanno assistito oltre 200 persone, l’attore e drammaturgo siciliano si è detto “molto emozionato, ho realizzato solo pochi giorni prima di quanto stava per accadere. E sono convinto che mio zio sia molto contento”.


“L’abisso”, con il quale Davide Enia ha tra l’altro vinto il Premio Maschere del Teatro 2019 come Miglior Interprete di Monologo, sarà a Milano, al Teatro Piccolo Grassi, dal 12 al 24 novembre e a Roma, al Teatro India, dal 3 al 15 dicembre.

Qui tutte le date della tournée.

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