Diario di bordo dalla Open Arms – lo sbarco a Pozzallo, missione compiuta

di Davide Orcese –
Alla fine è arrivato il giorno del tanto atteso sbarco. Sveglia presto per preparare la nave e dare la notizia a tutti; nel momento dell’annuncio è esplosa una felicità contagiosa. Le operazioni di sbarco sono state piuttosto lunghe e faticose: ogni persone è stata controllata due volte, prima a bordo e in seguito a terra, ma tutto si è svolto in modo regolare. È terminato tutto verso l’ora di pranzo e subito abbiamo cominciato a pulire e sistemare. La nave, senza più tutte le persone, fa strano a dirsi, ma sembra più piccola. Guardando il ponte inferiore mi chiedo come facesse a starci tutta quella gente fino a poche ore fa. Un’altra cosa che impressiona è il silenzio, che dopo 5 giorni di “caos” sembra innaturale. Quando anche l’ultima persona è sbarcata ho tirato un sospiro di sollievo: missione compiuta, sono arrivati tutti sani e salvi. Oltre al sollievo e alla felicità, in fondo, anche un po’ di quel senso di vuoto di quando le belle esperienze finiscono. È stata una settimana che ricorderò.

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