Mos Maiorum e l’irrigidimento europeo

A pochi giorni dalle commemorazioni del 3 ottobre, data in cui l’anno scorso persero la vita in un tragico naufragio 368 persone vicino alle coste di Lampedusa, le contraddizioni del nostro paese e dell’Europa continuano.

Proprio il 3 ottobre scorso, sull’isola, diversi politici hanno fatto capolino per piangere i morti in mare e offrire promesse di cambiamento.

Quello che invece emerge dalle notizie di questi giorni è che dal 13 al 26 ottobre è partita “Mos Maiorum”, un’operazione congiunta di polizia, lanciata dalla Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, per controllare le principali rotte di immigrazione illegale all’interno delle frontiere d’Europa.

Un’operazione che appare ben lontana dall’idea di progettare corridoi umanitari per difendere e tutelare migliaia e migliaia di profughi e richiedenti asilo che continuano a scappare da paesi in guerra. Mos Maiorum avrebbe lo scopo, come espresso dal documento del Consiglio dell’Unione Europea (http://www.statewatch.org/news/2014/sep/eu-council-2014-07-10-11671-mos-maioum-jpo.pdf), di raccogliere informazioni sulle rotte migratorie, sulle pratiche illegali di passaggio delle frontiere e sulle organizzazioni criminali di trafficanti di uomini. Di fatto, con il dispiegamento di 18.000 funzionari di polizia, questa sembra essere più che altro un’ispezione capillare di tutti i migranti presenti nei paesi europei, con rigidi controlli alle frontiere, nelle stazioni, aeroporti, centri di accoglienza, alla ricerca degli “immigrati illegali” più che dei criminali o dei trafficanti. Migranti resi illegali dagli stessi paesi che dovrebbero garantirgli il diritto di richiedere asilo e protezione e che invece spesso, per lungaggini burocratiche, li lasciano senza documenti in regola e quindi in uno status precario sia da un punto di vista giuridico che umano.

Diverse le associazioni, gli operatori, gli avvocati che stanno seguendo quanto sta accadendo in diverse parti d’Italia (http://lacittanuova.milano.corriere.it/2014/09/29/foto-e-impronte-adesso-i-profughi-vengono-schedati/#more-13912), quasi dei rastrellamenti per raccogliere forzatamente le impronte a migliaia di persone che hanno affrontato viaggi disumani e vorrebbero raggiungere altri paesi europei per iniziare a costruirsi una nuova vita.

Mos Maiurom, traducibile come “la morale degli antenati”, quasi a voler separare chi fa parte della storia europea e chi invece vi si intromette con una presenza “indesiderata”, sembra rappresentare perfettamente quell’atteggiamento di irrigidimento delle frontiere che spinge anche la decisione di sostituire Mare Nostrum con Frontex Plus e Triton.

Non si può che guardare con preoccupazione alla direzione che stanno assumendo le politiche di immigrazione europea, che nascondono dietro a espressioni “antiche”, violazioni e respingimenti.

Marta Bernardini, Francesco Piobbichi

MH
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