Un’isola per i diritti di tutti

Marta Bernardini e Francesco Piobbichi – NEV

Lampedusa si tinge ancora di iniziative belle e importanti per la popolazione dell’isola. La stagione estiva è finita ma c’è ancora la presenza di associazioni ed eventi che coinvolgono gli abitanti. In questi giorni il lavoro intenso e ispirato di IBBY Italia ha riacceso la passione e la speranza di riuscire ad avere una biblioteca per bambini e ragazzi in questo luogo nel cuore del Mediterraneo, decisamente affamato di conoscere il mondo anche attraverso la lettura. IBBY (International Board on Books for Young People) è un’organizzazione internazionale no-profit che si impegna a far incontrare i più giovani con il mondo dei libri, difendendo il diritto alla lettura, una lettura di qualità in grado di far conoscere ai più piccoli altre realtà e tradizioni per sviluppare una cultura del confronto, della pace e della tolleranza.

Come si legge dal sito ufficiale di IBBY Italia (http://www.bibliotecasalaborsa.it/ragazzi/ibby/) “i libri possono aiutare un bambino che cresce in un contesto difficile ad avere una migliore qualità della vita”, ed è proprio a partire da questa idea che è nato il progetto di una biblioteca a Lampedusa. Una delle responsabili, Deborah Soria, racconta il percorso di questi anni in un’intervista a Mediterranean Hope: “Quando c’è stata la crisi del 2011 sentivo dell’arrivo di tante persone tra cui sapevo esserci tanti minori, quindi ho iniziato a pensare alla loro accoglienza. Siccome IBBY usa la letteratura in modo che i ragazzi soffrano di meno nei cambiamenti e nelle differenze nella loro vita, lavora anche con i migranti, con le persone che hanno subito grandi traumi come un terremoto, pensando che la lettura possa diventare un luogo sicuro” (https://www.youtube.com/watch?v=Yunvk3JnR3A&feature=youtu.be). Inizia così una raccolta internazionale di libri “senza parole”, in grado di parlare e interagire con bambini di tante lingue diverse, alcuni dei quali fanno parte di una mostra che sta girando il mondo – “Libri senza parole. Destinazione Lampedusa” – e altri sono nella biblioteca dell’isola. Ma il progetto si è poi andato ampliando con la scoperta che a Lampedusa non era presente una biblioteca per ragazzi, nonostante i bambini fossero più di mille. Considerando l’impegno di IBBY per garantire ai più piccoli il diritto di leggere è iniziata quindi una fase per istituire una biblioteca che contenesse libri per i bambini italiani oltre che di altre provenienze. “L’idea – continua Soria – era quella di fare una biblioteca nel centro del Mediterraneo e dai cui partissero nuovi modi di accogliere attraverso la letteratura i bambini di quest’area”. Da più di due anni un gruppo di energici volontari è impegnato per lo sviluppo di questo spazio vitale di lettura, confronto e crescita e svolge diversi camp in cui attraverso iniziative pubbliche e nelle scuole venga diffusa la cultura e l’amore per i libri. L’impegno e la passione sono grandi, ma le difficoltà non mancano. Lo spazio adibito alla biblioteca non è ancora del tutto pronto ad accogliere i bambini in un luogo che sia sano e bello, e nonostante il Comune detenga in fondi adeguati per il progetto ancora non si sa con precisione quando inizieranno i lavori e quindi quando si potrà avere una biblioteca funzionante a tutti gli effetti. La determinazione di IBBY è forte ma non è sufficiente per portare avanti un impegno che deve essere sentito prima di tutto dal territorio e dalla popolazione di Lampedusa. Sono i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze dell’isola i primi a pagare l’assenza di una biblioteca, sono i primi a cui viene negato un diritto che deve essere di tutti, quello di leggere, imparare, sognare attraverso uno spazio che sia pubblico e di tutta la cittadinanza. Il lavoro di IBBY in questi giorni non è stato solo di offrire iniziative guidate da preparatissimi volontari con i più svariati talenti, non è stato solo quello di consigliare con passione i libri ai diversi piccoli lettori che si sono precipitati ogni giorno nella biblioteca, ma è stato anche quello di intessere relazioni con il territorio, le associazioni, i genitori, gli insegnanti, affinché questa diventi una battaglia di tutti i lampedusani per il futuro dei propri figli. Deborah Soria sottolinea l’importanza della lettura in un luogo come Lampedusa: “crescere con i libri significa essere capaci di conoscere i pensieri degli altri e percepire che gli altri sono come noi e quindi avere molta meno paura della vita. Nascere su un’isola e non avere accesso a nessuna altra forma di pensiero è gravissimo, da qui quindi questa voce è più forte perché si percepisce che Lampedusa è un posto speciale”. L’impegno dovrebbe quindi spettare prima di tutto agli adulti, per permettere ai propri figli di accedere a diverse forme di pensiero e aprirsi al mondo al di là di queste coste bellissime. La forza prorompente di IBBY e dei volontari, ma anche gli occhi luccicanti dei bambini e ragazzi che in questi giorni si sono recati in biblioteca ha dato la spinta per creare un gruppo di volontari che nei prossimi mesi continuerà a tenere il servizio attivo. Speriamo che l’iniziativa possa estendersi sempre di più alla popolazione e assumere un carattere continuativo nel tempo. Proprio in questi giorni da Lampedusa è partita anche un’altra importante iniziativa, una carovana italiana per i diritti dei migranti, per la dignità e la giustizia (http://carovanemigranti.org/) nata in sinergia con i Movimento Migrante Mesoamericano e le madri del Centroamerica che cercano i propri figli scomparsi nella pericolosa e mortale traversata del confine tra Messico e Stati Uniti. Un altro evento per difendere i diritti dei più vulnerabili, affinché possano vivere in condizioni umane e dignitose. Colpisce in modo feroce la testimonianza di Mounira Chagrani, portavoce delle famiglie tunisine che cercano i parenti scomparsi dopo le primavere arabe. Mounira cerca disperatamente da anni il figlio sfuggito alle persecuzioni politiche nel 2011, e con lui altri giovani che sono approdati a Lampedusa e di cui non si ha più traccia (http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/473829/500-tunisini-scomparsi-tra-il-Mediterraneo-e-l-Italia-nel-silenzio-di-media-e-istituzioni). Sono tanti i percorsi di difesa dei migranti e di quanti sfidano i più tremendi pericoli per costruirsi un futuro migliore. Lampedusa diventa quindi nuovamente luogo simbolico in cui poter chiedere la difesa dei diritti dei più deboli, madri che cercano i propri figli dispersi, o figli più fortunati che però non sanno di avere il diritto a crescere in un mondo di confronto, apertura e tolleranza. Mediterranenan Hope ha come obiettivo di essere al centro di tutte queste iniziative, di portare una testimonianza viva e appassionata affinché non ci si limiti a difendere i diritti di alcuni e non di altri, perché è solo superando le barriere del “noi” e del “loro”, del diverso da me, che si può costruire un fronte comune per la difesa dei diritti che devono essere garanti a tutti, grandi e piccini.

MH
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