Profughi, corridoi umanitari: arrivati questa mattina dal Libano 44 siriani

corridoi umanitari Libano

Foto d'archivio

Sono 44 persone di origine siriana – di queste 15 bambini -, provenienti da Damasco, Homs e altre città, arrivate oggi a Fiumicino da Beirut. Dal 2016 a oggi sono oltre 2050 le persone giunte in Italia in “sicurezza e dignità”, attraverso i corridoi umanitari realizzati da Fcei e Tavola valdese con S.Egidio

Roma (NEV), 5 novembre 2021 – Sono atterrati questa mattina poco prima delle 11 a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 44 rifugiati siriani – tra cui 15 bambini – che vivevano da tempo nei campi profughi del Libano e che negli ultimi mesi hanno sofferto un peggioramento delle loro condizioni di vita non solo a causa della pandemia, ma anche della gravissima crisi politica, economica e sociale che sta attraversando il Paese. Il loro ingresso in Italia è stato reso possibile grazie ai corridoi umanitari promossi dalla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia con la Tavola Valdese e la Comunità di Sant’Egidio, e grazie al rinnovo del protocollo firmato lo scorso agosto con i Ministeri dell’Interno e degli Esteri, che prevede l’arrivo di altre 1000 persone in condizioni di vulnerabilità.

Dal febbraio 2016 con i corridoi umanitari sono giunti in Italia dal Libano più di 2050 profughi e, complessivamente, in Europa, circa 4mila richiedenti asilo.

Anche i rifugiati giunti questa mattina saranno accolti da associazioni, parrocchie e comunità in diverse regioni italiane (Lazio, Marche, Piemonte, Sicilia e Toscana) e, dopo aver trascorso un periodo di quarantena nel rispetto delle normative anti-covid, verranno avviati in un percorso di integrazione: per i minori attraverso l’immediata iscrizione a scuola e per gli adulti, subito con l’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, l’inserimento nel mondo lavorativo. I corridoi umanitari, interamente autofinanziati (dalla raccolta fondi di Sant’Egidio e dall’8 per mille della Tavola valdese) e realizzati grazie a una rete di accoglienza diffusa, rappresentano un modello efficace, che coniuga solidarietà e sicurezza, tanto da essere stati replicati in altri Paesi come Francia, Belgio e Andorra.

MH
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