Corridoi umanitari dalla Libia, Garrone: “Ce lo insegna la Costituzione. Accoglienza per tutte e tutti”

Roma (NEV), 1° luglio 2022 – “Le Costituzioni impegnano le nostre nazioni a una postura precisa: onorare la vocazione civile e culturale contenuta nelle nostre Carte” è il significato di progetti come i corridoi umanitari, che non sono dunque “da considerare come l’attività di persone volenterose, o anime pie”. Lo ha detto questa mattina Daniele Garrone, presidente della FCEI, che attraverso il suo programma migranti e rifugiati, Mediterranean Hope, e insieme a UNHCR, Tavola valdese e S.Egidio, ha promosso e realizzato i corridoi umanitari. Ieri sera, 30 giugno, all’aeroporto di Fiumicino l’arrivo del secondo volo dalla Libia, nell’ambito di un protocollo siglato coi Ministeri degli Esteri e dell’Interno.

“Perchè la siccità, la crisi climatica, le guerre continueranno. Dunque questa è una risposta ragionevole e sensata a una tendenza in atto. Ed è una cosa da dire alla politica, in particolare all’Europa”, ha aggiunto Garrone. Infine, un riferimento all’Ucraina e alla solidarietà manifestata negli ultimi mesi verso la popolazione in fuga dalla guerra: “siamo capaci di accoglierne a milioni, perchè ci sono evidentemente rifugiati che ci mobilitano più di altri…Se sono “dei nostri”, se sono lontani un po’ meno”, ha chiosato il presidente delle chiese protestanti.

“Chiediamo al Parlamento italiano di reinserire con urgenza la figura del Garante dell’immigrazione cancellata dalla Bossi-Fini – ha dichiarato Marco Impagliazzo, presidente di S.Egidio – : abbiamo bisogno di mobilitare le forze della societa’ civile per allargare le vie umanitarie e legali. Chiediamo di allargare lo strumento dei corridoi umanitari anche ai migranti economici, che aumenteranno per la guerra in Ucraina; chiediamo di allargare il concetto di ricongiungimento familiare, che è essenziale per l’integrazione. Infine, chiediamo al governo di allargare il decreto flussi, ancora insufficiente. Il sistema Italia è in deficit di personale”.

Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR in Italia, ha sottolineato che “Le vie sicure per la protezione sono più che mai necessarie in un mondo che a giugno di quest’anno ha varcato la soglia tragica e terribile dei 100 milioni di persone che sono state costrette a lasciare le proprie case, tra sfollati e rifugiati. Una cifra record che non era mai stata registrata”.

Circa la metà delle persone arrivate ieri, in prevalenza di origine eritrea e sudanese, saranno ospitate dalle chiese protestanti: nove saranno accolte in Sicilia, a Scicli, dalla Casa delle culture della FCEI, e 34 in Piemonte e altre regioni del Nord dalla Diaconia valdese. Il programma dei corridoi umanitari realizzato dalle chiese evangeliche è finanziato  dall’Otto per mille della Chiesa valdese e metodista.

foto di Benedetta Fragomeni

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