Jamal e Wejdan. Una famiglia, un film, un ristorante… e desideri che diventano realtà

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Roma (NEV), 5 luglio 2017 – La rubrica “Lo sguardo dalle frontiere” è a cura degli operatori e delle operatrici di Mediterranean Hope (MH), il progetto sulle migrazioni della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Questa settimana “lo sguardo” proviene da Scicli e da Torino, dove si intrecciano la storia, le speranze e i desideri di una famiglia siriana.

La famiglia di Jamal e Wejdan è arrivata in Italia con un regolare volo di linea l’anno scorso, grazie ai corridoi umanitari. Cinque figli, un nipotino, tanti sogni e tanti progetti, tanti ricordi, alcuni terribili da dimenticare, altri da tenere stretti e da tramandare.
Una parte della loro storia è raccontata nel docu-film “Portami via. In viaggio con una famiglia siriana, tenendosi per mano”, per la regia di Marta Santamato Cosentino, attualmente in tournée in tutta la penisola e in proiezione oggi a Scicli, con la presenza della stessa regista, nei locali della chiesa metodista di Scicli. La proiezione è aperta a tutta la cittadinanza, comunità locale, giornalisti e autorità.

Un altro pezzo della storia riguarda questo primo anno italiano vissuto dai componenti della famiglia di Jamal e Wejdan. La Diaconia valdese, braccio operativo dei corridoi umanitari dal momento dello sbarco in aeroporto e per un massimo di 30 mesi, si occupa di offrire vitto e alloggio, accompagnamento all’inserimento scolastico e universitario, servizi di orientamento lavorativo e consulenza con esperti di imprenditoria e microcredito, benefit e tirocini in azienda. Jamal e Wejdan insieme sono una forza della natura. Dove indugia uno, sopperisce l’altra, dove esita lei, sogna e progetta lui. Jamal ha un sogno, fin da quando era bambino. Un’attività in proprio. In questo primo anno in Italia, sostenuto dalla sua famiglia, dalla Diaconia valdese e dalla sua forza di volontà, Jamal continua a sognare, affronta le difficoltà di ambientamento e quelle burocratiche, frequenta un corso intensivo sulla ristorazione Adecco a Roma, ottiene in gestione un ristorante e 3 tirocini in forma lavoro, concessi ad altrettanti componenti familiari, presso il loro locale.

La storia di Jamal, Wejdan e della loro famiglia continua oltre un altro “confine”. A Torino apre quindi Zenobia, “il primo ristorante siriano”, a gestione famigliare. “Abbiamo scelto questo nome in quanto rappresenta la nostra cultura siriana ricca di arte e storia. Le particolarità della nostra cucina saranno i piatti tipici siro-libanesi caratterizzati da un gusto mediterraneo” si legge nella pagina facebook del ristorante. Ci lavoreranno Kaled, il figlio maggiore, mamma e papà in cucina, le sorelle come responsabili di sala. Tutti hanno dato una mano, le ragazze hanno fatto esperienza lavorando in altri ristoranti, hanno risparmiato, cercato le strade migliori per questo nuovo viaggio nel mondo dell’autoimprenditoria. La famiglia di Jamal e Wejdan inaugureranno il ristorante venerdì 7 luglio a Torino.

SCICLI. PROIEZIONE mercoledì 5 luglio a Scicli ore 19,30 presso il locali della chiesa metodista in via Carioti, 2, ingresso libero, guarda il trailer del documentario

TORINO. INAUGURAZIONE RISTORANTE ZENOBIA venerdì 7 luglio a Torino dalle ore 18.00 fino alle 20.00 buffet degustazione gratuito, poi alla carta, Corso Giulio Cesare, 20.

I corridoi umanitari sono un progetto-pilota della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), con il contributo dell’otto per mille valdese e di Sant’Egidio.

Il documentario “Portami via” è prodotto in collaborazione con Invisibile Film, con il patrocinio di Mediterranean Hope-FCEI.

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MH
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