Roma (NEV), 27 gennaio 2020 – C’è anche un “pezzettino” di Mediterranean Hope sulla missione numero 75 della Ong Open Arms, partita ieri da Siracusa. Ieri mattina, domenica 26 gennaio, Davide Orcese, uno dei volontari del programma migranti e rifugiati della FCEI si è infatti imbarcato insieme ad altre 17 persone, tra staff e volontari, per la nuova missione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.
Davide Orcese, 28 anni, di Milano, laureato in medicina, ha già fatto esperienze di volontariato, prestando servizio in ambulanza.
Lo abbiamo contattato poche ore prima della partenza. Come sei venuto a conoscenza di Mediterranean Hope?
“Grazie alla mia mamma, che è valdese. A settembre avevo già deciso di provare a imbarcarmi, ho inviato il curriculum ad alcune Ong, poi ho scoperto l’esperienza di MH, che già conoscevo, attraverso il coordinatore del progetto Paolo Naso e ho saputo della possibilità di fare il volontario presso l’osservatorio di Lampedusa.
Sono stato tre mesi sull’isola, con MH, insieme all’operatrice Claudia Vitali, e mi sono occupato di varie mansioni, dal supporto nell’accoglienza agli sbarchi alle attività dell’osservatorio, con la rassegna stampa quotidiana e il monitoraggio delle notizie, tante attività che non avevo mai svolto: è stata una bella esperienza”.
E ora un nuovo passo, con l’Ong spagnola Open Arms, con la quale la FCEI collabora da anni. Come ti senti?
“Non nego un po’ di ansia, per me è la prima volta sia su un’imbarcazione che nel soccorso in mare, ma sono davvero contento per l’esperienza che andrò a fare, spero di rendermi utile”.
Abbiamo tardato 6 giorni per provare a riparare guasto meccanico al motore. Ripartiamo sperando che la missione 75 possa proseguire senza gravi avarie. https://t.co/nZd3Gq0DwI
— Open Arms IT (@openarms_it) January 26, 2020
Buon vento a Davide e a tutta la missione numero 75 di Open Arms.