Sgomento per i morti nel Mediterraneo

Roma (NEV), 13 novembre 2020 – Ci si può assuefare alle morti nel Mediterraneo? Può un bambino di pochi mesi perdere la vita nell’indifferenza della politica?

Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, si dice “indignato”. E dichiara: “E’ più che mai urgente un’azione concertata di search and rescue nel Mediterraneo. Governo e maggioranza devono prendere atto che, di fronte a tragedie ricorrenti e sempre più gravi, si rende indispensabile l’attivazione di un sistema concertato di azioni umanitarie di ricerca e soccorso in mare”.

Il presidente della Chiesa evangelica in Germania (EKD), il vescovo Heinrich Bedford-Strohm in un comunicato stampa pubblicato poco fa sul sito delle chiese tedesche esprime “sgomento per la situazione nel Mediterraneo”.

“La morte di così tante persone nel giro di poche ore è terribile. Bisogna mettere fine alle atroci sofferenze e alle morti insensate nel Mediterraneo”, scrive Bedford-Strohm sulla sua pagina Facebook.

Nei giorni scorsi – ne dà notizia sempre l’EKD in un comunicato odierno – il presidente del Consiglio delle chiese tedesche ha inoltre avuto un colloquio a distanza con la ministra dei Trasporti italiano Paola De Micheli per il rilascio della nave di salvataggio “Sea-Watch 4 – powered by United4Rescue”, attualmente ormeggiata, sotto fermo amministrativo, nel porto di Palermo.

Nella riunione, alla quale hanno partecipato anche il comandante generale della guardia costiera italiana, Giovanni Pettorino ed il coordinatore del programma profughi della Federazione delle Chiese protestanti in Italia, Paolo Naso, Bedford-Strohm ha dichiarato: “Finora sono state soprattutto questioni legali che hanno impedito alla nave di ripartire. Mi rammarico che abbiano avuto più peso dell’urgenza umanitaria”.

La “Sea-Watch 4”, acquistata all’inizio del 2020 grazie alle donazioni raccolte dall’alleanza United4Rescue, promossa dalla Chiesa protestante tedesca, e attrezzata come nave di soccorso, è ancorata nel porto di Palermo sin dalla sua prima missione di soccorso, durante la quale, lo scorso settembre, ha salvato 353 migranti.

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